Pirandello regala un ventaglio di personaggi e di scenari, spingendo il lettore al confronto con la vita vera, quella che si cela dietro la faccia-facciata che ciascuno di noi porta sul volto ogni giorno. Quali pensieri si nascondono dietro un sorriso? Quali paure albergano nel cuore di uomo o di una giovane fanciulla? Quali follie è spinto a commettere chi non vede altra salvezza?
- Il marito di mia moglie
- Un invito a tavola
- Un’altra allodola
- La paura
- “Vexilla regis…”
- Il giardinetto lassù
- Pallottoline!
- Disdetta
- La scelta
- Padron Dio
- Dono della Vergine Maria
- Salvazione
- Alberi cittadini
- Lumìe di Sicilia
- Prima notte
- La levata del sole
- Nenia
- Il vitalizio
- Prudenza
- Notizie del mondo
Questo mese per me è stato segnato dal lutto, dalla perdita di un pilastro che
ha lasciato un calco nella mia vita, e credo sia inevitabile che quando si verificano eventi
del genere ciascuno di noi sia portato a riviverli e rileggerli in ogni aspetto
della propria quotidianità. Ho rivisto l’ultimo saluto, l’abbandono, la fine di
una vita, anche in queste pagine pirandelliane, che soprattutto in alcuni
momenti, mi sono parse forse perfino più malinconiche di quanto avesse avuto intenzione l'autore. Ma si sa, ciascuno legge il mondo esterno
con il potente filtro del proprio mondo interiore.
Ecco spiegato allora perché quelle di questo mese saranno più che altro
riflessioni sulla perdita e sul vivere fino all’ultimo istante gli affetti che
ci circondano.
LE PREFERITE DEL MESE
Ottenute l'elemosina in natura, si allontanava; e, andando, riconosceva qua e là per la campagna gli alberi che avrebbero dovuto esser suoi: suoi, perché quell'ulivo, quel ciliegio, quel nespolo, quel melograno erano nati per lui che tant'anni addietro, passando, aveva scavato e buttato il seme alla terra; e la terra, ecco, gli aveva dato l'albero; lo aveva dato a lui... Perché la terra sa forse a chi appartenga?
Mi sono innamorata di questa citazione, soprattutto della sua conclusione, tratta da Padron Dio. Avete mai provato a piantare un albero, ad attendere che cresca? In questa novella si sente tutta la meravigliosa magia della rinascita, della capacità di donare vita che possiede la terra, ignara del suo padrone, che risponde solo alla vita con altra vita.
Quelle di
questo mese sono storie che riguardano la vita nei campi, il lavoro della
terra, il desiderio di morte e di abbandono che si trasformano in occasioni di
riscoperta, anche solo per veder sorgere la propria prima alba.
Un'altra novella che vi consiglio di leggere è Il giardinetto lassù – un anziano
signore non riesce più ad uscire di casa, vive seduto sulla sua poltrona,
incapace ormai di reggersi sulle proprie gambe e piegare il corpo nella
rincorsa necessaria per scavare e lavorare la terra. La sua gioia si condensa
in un unico spiraglio di aria aperta, di vita dei campi, che riesce a scorgere
guardando dalla sua finestra: ecco infatti che su un terrazzo vicino si eleva
un bellissimo albero, forte, alto, robusto, fiorito. Un albero in cui si
concentrano le speranze di una vita, attraverso cui è possibile rievocare
memorie di un sé più robusto e vitale, un sé in grado di affrontare le
perturbazioni dell’ambiente e superarle. Ma quando anche quell’albero viene
fatto crollare sotto il peso di un’altra dimora l’uomo crolla nella più tetra
disperazione. Sono nuove vite quelle che si erigono fiere sopra un residuo di
vita passate, ignorando ciò che già c’era, dimenticando i segni delle
precedenti generazioni. Sarà solo la speranza di creare un piccolo giardino al
Campo Santo che porterà l’anziano a vivere quegli ultimi giorni come una
promessa di eternità, la consapevolezza forse che lasciare un segno su questa
terra possa essere l’unico vero modo di diventare immortali.
Questa stessa speranza è quella che spero di aver lasciato, negli ultimi momenti, a mia nonna. Questa è la mia visione di immortalità.
Questa stessa speranza è quella che spero di aver lasciato, negli ultimi momenti, a mia nonna. Questa è la mia visione di immortalità.
Indicazioni utili: Il protagonista de "Il giardinetto lassù" viene ripreso con una delicatezza e malinconia anche ne "Alberi cittatini", uno scorcio di vita all'interno dei centri abitati. Leggetele entrambe, in quest'ordine.
Dalle finestre delle case i bambini assistevano sorridendo, stordii, a quel passerajo fitto, continuo, assordante. Talvolta un vecchietto si affacciava alla finestra e batteva due volte le mani: allora, d'un tratto, come per incanto, tutto l'albero taceva, esanime.Espressioni gergali:
... Le donne provavano ora per lui un curioso sentimento, che un po' le irritava sotto sotto, e un po' le faceva sorridere di nascosto [...]. Nessuna punta di spregio in quel sentimento, chè anzi erano disposte a riconoscergli una certa furberia per aver dimostrato di comprendere ciò che di solito la cara minchionaggine degli uomini non comprende: che, cioè, quello che esse danno, e che per gli uomini è tanto (tanto che perfino ci fanno le pazzie), per loro è meno che niente, anzi il loro stesso piacere.
Ammiro tantissimo questo tuo progetto!...io con Pirandello non ho mai avuto un buon rapporto, ma leggo con piacere le tue imrpessioni...
RispondiEliminaGrazie Antonella! Mi sono innamorata di Pirandello grazie ai suoi romanzi e dopo aver letto le sue novelle un po' qua e un po' là, ho deciso che un anno da dedicare alla sua produzione fosse doveroso. E poi sto scoprendo molte novelle a me finora sconosciute davvero splendide, come Il giardinetto lassù e Padron Dio di questo mese. Se ti dovesse capitare di leggerle, fammi sapere cosa ne pensi! :)
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