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sabato 5 marzo 2016

Le notti bianche - Fedor Dostoevskij

TITOLO: Le notti bianche
AUTORE: Fedor Dostoevskij

TRAMA
Quattro notti e un mattino per raccontare una storia che si muove al buio e nella penombra della coscienza. Un giovane sognatore, abituato a nutrirsi di sentimenti e impressioni, incontra nella notte una ragazza piangente e sola che sarà per lui l'appiglio verso il concreto mondo diurno. La città di San Pietroburgo saprà cullare nel suo bianco silenzio questa storia a due voci, fatta di confidenze notturne, attese e speranze e il mattino, al risveglio, rimarrà quello strano sapore in bocca, quella domanda di realtà inevasa: nelle notti bianche, negli improbabili intrecci e nei sussurri furtivi di due ipotetici amanti, qual è il vero confine del sogno?

A SPASSO NELLE NOTTI
Io sono un sognatore; ho vissuto così poco la vita reale che attimi come questi non posso non ripeterli nei sogni.
Avevo voglia di leggere “Le notti bianche” da molto tempo, ma l’occasione propizia si è presentata quando il blog di If you have a gardenand a library, you have everything you need (che vi consiglio di visitare e seguire!) ha organizzato un Gruppo di Lettura a tema russo (#GdLclassicirussi).
Il primo libro selezionato è stato appunto “Le notti bianche” e inizio subito con il dirvi che sono più che felice di aver iniziato questo progetto di avvicinamento alla letteratura russa!
"E vi fa pena che quella bellezza apparsa per un attimo sia svanita così in fretta e così irrevocabilmente e che, ingannevole e vana, abbia brillato davanti ai vostri occhi lasciandovi il rammarico di non aver fatto in tempo ad innamorarvi di lei..."
“Notti bianche” si è rivelato un romanzo scorrevole, avvolgente, delicato. Lo si legge in un paio di giorni, anzi, lo si divora, perché il ritmo incalzante non ti permette di allontanarti dalla pagina.
La narrazione segue lo scorrere delle quattro notti in cui il protagonista incontra, conosce e poi frequenta una giovane donna, Nasten' ka (diciassettenne, ma si sa, la soglia tra ragazza e donna è stata posposta negli anni).
Piange, la prima notte in cui si incontrano, sul fiume, in silenzio, con il cuore affranto a causa dell’amante scomparso. Nasten' ka è in attesa che l’uomo che ama torni da lei, che mantenga la promessa che li lega, ma nel frattempo la sua conoscenza con il nostro protagonista diventa più di un’amicizia indissolubile, diventa amore, un amore puro, di comprensione, di affinità e aiuto reciproco.
In attesa del ritorno dell’amato, cosa accadrà?
Nella stanza si è fatto buio; nella sua anima c'è un senso di vuoto e di tristezza; un intero reame di sogni è crollato attorno a lui senza lasciar traccia, senza rumore e fragore, è balenato come una visione notturna e nemmeno lui ricorda che cosa abbia sognato. Ma un'oscura sensazione che gli fa leggermente dolere e palpitare il petto, un nuovo desiderio stuzzica ed eccita seducentemente la sua fantasia evocando inavvertitamente un intero sciame di fantasmi.
Il protagonista è un sognatore che non riesce a vivere tra la gente, che preferisce rifugiarsi nella propria fantasia, ma si domanda, consapevole dei rischi, che senso abbia poi la vita se vissuta solo nel proprio immaginario. Ma è solo conoscendo Nasten' ka che riesce ad aprirsi ad un altro essere umano, a vivere un’esperienza di relazione con l’altro, nel mondo vero, sotto la luce dei lampioni delle notti di Pietroburgo.
Ed è solo vivendo così, realmente, immersi nel mondo, nella vita, nell’altro, portando con sé i propri sogni, ma lasciando che qualcuno possa condividerli con noi, che si può raggiungere anche solo un puro attimo di felicità, quell’attimo per cui valga la pena vivere.
Avrei una disperata voglia di raccontarvi il finale, ma mi astengo dal farlo, vi consiglio di leggerlo però e di lasciarvi trasportare in questa realtà onirica e profonda che Dostoevskij ha ricreato su carta.
Quindi ringrazio Antonella, la blogger del blog di cui sopra per avermi dato l’opportunità di scoprire questo squarcio di bellezza in un’opera che aspettavo di leggere.
Dove hai seppellito il tuo tempo migliore? Hai vissuto, oppure no? Guarda, ti dici, guarda che freddo fa nel mondo. Passeranno ancora gli anni e al loro seguito giungerà la tetra solitudine, giungerà la tremolante vecchiaia col bastone, e dietro a esse l'angoscia e lo sconforto. Impallidirà il tuo mondo fantastico, morranno, appassiranno i tuoi sogni e cadranno a terra come le foglie ingiallite cadono dagli alberi...

P.F. (che sta per POSTILLA FINALE, dato che ormai ci sono quasi sempre nelle “recensioni” che scrivo) Ho notato una valanga di avverbi in –mente disseminati ovunque, ma davvero tanti, incredibilmente, sorprendentemente, assurdamente tanti! Non li amo, e credo che andrebbero evitati, se non strettaMENTE necessari. Ma a quanto pare a Dostoevskij piacevano un bel po’, quindi li accettiamo così come vengono! (Anche se avevo voglia di depennarli uno ad uno, peccato leggessi sul Kindle!)

P.F.2 Il romanzo prende il nome dal periodo dell'anno noto appunto come “Notti bianche”, durante il quale, nella Russia del nord, inclusa la zona di San Pietroburgo luogo di ambientazione della vicenda, il sole tramonta dopo le 22.


5 commenti:

  1. Le notti bianche è il romanzo breve più dolce di Dostoevskij. Si legge proprio volentieri. Negli altri romanzi dell'autore russo si conoscono personaggi molto tormentati, ma ne "Le notti bianche" si viene a conoscenza di un sognatore che vive in un mondo tutto suo di illusioni e fa tanta tenerezza :-)
    Libro bellissimo! Ottima lettura!

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    1. Ciao Else! =D Felice di averti qui! Davvero una lettura dolce e delicata, sognante in tutte le sue forme. Come hai scritto tu, anche in "Memorie del sottosuolo" ci troviamo davanti a personaggi e situazioni più tormentate, ma "Le notti bianche" è una lettura perfetta per intraprendere la via con gli autori russi. A te piace il genere?

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  2. Ma perché mi ero persa la tua recensione? Perché?
    Bellissima comunque! E felicissima ti sia piaciuta!

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    1. Ahahah! Ogni tanto io perdo commenti e tanto altro, sono un po' una frana ancora. Comunque sì, mi è piaciuto molto. Sto meditando se farne una anche su "La morte di Ivan Il'ic". Dovrei ringraziarti per i complimenti, ma preferisco farlo soprattutto per l'opportunità del GdL. Non so se si sia ancora capito, ma mi ha entusiasmato tantissimo!

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