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domenica 13 marzo 2016

Mucchio d'ossa - Stephen King

Titolo: Mucchio d'ossa
Autore: Stephen King


TRAMA
Mike Noonan, prolifico autore di best-seller, non si è mai ripreso dalla morte improvvisa della moglie avvenuta quattro anni prima e da allora anche lo scrivere gli riesce impossibile. nella speranza di dare una svolta alla sua esistenza si reca nella casa di vacanze sul lago dov'era solito andare con la moglie. nel frattempo la ridente cittadina si è però trasformata in un'inquietante località dove si verificano strani fenomeni. come se non bastasse, c'è anche un miliardario, vecchio e paralitico, che fa del suo meglio per rendersi odioso. L'unica nota positiva nella vita di Mike è l'incontro con Mattie e con la piccola Kyra, la figlia di tre anni. Mentre Mike si accorge con sorpresa di essere ancora capace di innamorarsi, viene suo malgrado trascinato in una dimensione ultraterrena, dove in un crescendo di orrore e violenza scopre un tremendo segreto che ha a che fare con una sete di vendetta mai spenta.

VISITANDO SARA LAUGH
Uno scrittore è un uomo che ha insegnato alla sua mente a comportarsi male.
Sì, ho un debole per King. Ma nonostante mi lasci rapire da questo autore dalla penna fredda e raggelante, mi ritrovo spesso a chiudere il libro con un certo senso di insoddisfazione. C’è qualcosa spesso sul finire dei libri di King che mi lascia perplessa, sensazione dovuta perlopiù al fatto che cerchi costantemente di spiegare il paranormale e l’occulto con raziocinanti discorsi iperlogici. Ma anche no…
Eppure qui non lo ha fatto! Per nulla! Ha accettato ciò che di esoterico ha creato e ha lasciato al lettore la libertà di spiegare, se lo desidera, i fenomeni.
Mike ha appena perso sua moglie, scoprendo allo stesso tempo di aver perso con lei la bambina che Jo portava in grembo. Eppure non sono le sole due perdite che si troverà ad affrontare. Con Jo va via anche la sua vena creativa, la sua capacità di scrivere i romanzi che anno dopo anno consegna ai suoi editori.
È così che andiamo avanti, un giorno alla volta, un pasto alla volta, un dolore alla volta, un respiro alla volta. (...) Se scrivi libri lavori una pagina alla volta. Ci distacchiamo da tutto ciò che sappiamo e tutto ciò che temiamo. Studiamo cataloghi, seguiamo partite si football, scegliamo tra Sprint e ATET. Contiamo gli uccelli in cielo e non stacchiamo gli occhi dalla finestra quando sentiamo i passi di qualcuno che si avvicina da dietro; diciamo di sì, conveniamo che spesso le nuvole assumono forme di altre cose, pesci e unicorni e cavalieri, ma alla fine sono solo nuvole e noi riportiamo l'attenzione al prossimo pasto, il prossimo dolore, il prossimo respiro, la prossima pagina. È così che andiamo avanti.
Sopraffatto dalla nostalgia per la moglie scomparsa, incapace di dedicarsi all’unica cosa che da sempre gli permetteva di allontanarsi dal resto del mondo, decide di fare una pausa e recarsi nella casa al lago dove era solito trascorrere le vacanze. Sara Laugh però diventa un rifugio da brividi, da cui non riesce a staccarsi. C’è qualcuno che fa compagnia a Mike in quelle stanze, qualcuno che non è possibile vedere ma che fa risuonare la campanella della testa d’alce appesa nel salotto. “Sono qui, Mike, ciao”, sembra dire. E nel frattempo l’incontro fortuito con Kyra, una dolcissima bambina di due anni, e la sua giovanissima mamma Mattie, spinge Mike sempre più a fondo nell’intrico di vicende che legano gli abitanti della cittadina balneare. 
Il nonno di Kyra la vuole a tutti i costi, intraprendendo contro Mattie una causa legale spietata. Mattie non arretra di un passo. Mike tenta con ogni mezzo di aiutarla.
Tra tentati omicidi, serpentine di misteri che scorrono sotto la città, tuffi nel passato con bambini annegati e spettri che invitano a danzare, Sara Laugh si popola di presenze. Alcune venute ad aiutare e a indicare il cammino, altre a portare a termine una vendetta che dura da generazioni e sta per giungere al termine.
E la convinzione ha un grande valore. Eccessivo, forse, specialmente se si è dotati di immaginazione. Quando una persona fantasiosa finisce in un guaio mentale, la linea di demarcazione tra sembrare ed essere ha la peculiare tendenza a scomparire.
Uno dei più bei romanzi di King, uno in cui c’è la delicatezza di un amore perso e di un affetto ritrovato, in cui la passione per la scrittura si accompagna al terrore della perdita, una storia di fantasmi e vicende di una piccola città. Non posso fare a meno di consigliare “Mucchio d’ossa” agli appassionati di King, o a quelli che ancora non lo conoscono e non sono in cerca di brividi troppo forti.
P.S. Il fatto che io mi emozioni molto di più quando Jo e Mike si scambino battute nel rituale di conclusione di un libro piuttosto che nelle scene di morte o perdita, la dice lunga sulla mia percezione dell’amore. Ma forse dice molto di più sul mio modo di vivere la scrittura. Sono certa che l’avere per protagonista uno scrittore ha giocato in favore del libro fin dalla prima pagina.
 I lettori sono dotati di una fedeltà che non ha confronti in nessun'altra arte creativa.

5 commenti:

  1. Lo leggo ora quindi non leggo la tua recenzione. La leggerò dopo, perchè sono curioso di sapere cosa me pensi.

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  2. Io l'ho letto secoli fa e della trama ricordo ben poco, eppure sono convinta che sia uno dei miei libri preferiti in assoluto, sia tra i suoi che in generale. Ho amato il personaggio dell'avvocato, così diverso dal solito cliché dell'avvocato nella fiction, e poi il dramma, l'orrore, i misteri. Di recente mi sono riletta il primo capitolo così, per curiosità, e penso di essermi quasi cagata sotto. Non ricordavo che fosse così spaventoso! Di solito gli horror non mi spaventano, anche se li amo, però questo mi ha lasciato un vago senso di inquietudine. Un altro di King che mi ha terrorizzata è stato Pet Sematary, avendo un gatto che scorrazza sempre per casa. Se non l'hai letto fallo, è un capolavoro. Ciao! C: Blog carinissimo!

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    1. *___* "Pet Sematary" è assolutamente con "Mucchio d'ossa" tra i miei preferiti di King. Prossimamente (il ché indica un tempo x tra oggi e la fine dell'anno, direi) vorrei farne una recensione perché è l'unico che mi abbia davvero fatto rabbrividire. "Mucchio d'ossa" è stupendo, pieno di elementi, ma in "Per Sematary" l'orrore domina. Okay, scrivendo questo commento ho sentito la necessità di parlare ancora di più di un libro così bello! Mi sa che la recensione arriverà prima del tempo indefinito... xD
      (Scusa il ritardo nella risposta, ma questo commento si era mimetizzato!)

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    2. Okay, mi sono fatta prendere così tanto dai commenti ai libri che ho dimenticato una cosa: Grazie per il Blog! E benvenuta! La Spaccialibri si augura di poter essere utile nel fornire qualche consiglio anche a te, prima o poi, per caso, di sfuggita, non si sa mai! :)

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