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lunedì 9 maggio 2016

Joyland - Stephen King

TITOLO: Joyland
AUTORE: Stephen King

TRAMA
Estate 1973, Heaven's Bay, Carolina del Nord. Devin Jones, squattrinato studente universitario, decide durante le vacanze di accettare un lavoro in un luna park. Appena arrivato nel parco divertimenti, popolato da strani personaggi, Dev scopre che il luogo nasconde un macabro segreto: nella Casa degli Orrori si aggira infatti il fantasma di una donna uccisa quattro anni prima in modo decisamente macabro. Per guadagnarsi il magro stipendio, il ragazzo non dovrà soltanto intrattenere i bambini con il suo costume da mascotte, ma anche combattere il male che minaccia Heaven's Bay. E difendere la ragazza della quale nel frattempo si è innamorato.

NELLA TERRA DELLA GIOIA
"Sai cosa vendiamo qui? Divertimento."
Nell'atmosfera del Luna Park ho cercato pagina dopo pagina il brivido di paura che mi aspettavo da un parco dei divertimenti infestato. Ma ecco la sorpresa: il fantasma c'è, ma ai margini della storia. Fa parte del romanzo, questo è ovvio, ma non è un elemento essenziale. Al contrario, qui King non vuole metter paura, e devo ammettere che in un primo momento ne sono stata disturbata (volevo il brivido, la paura, i sussulti!), ma raccontare una storia e signori e signore, lo fa, sempre, immancabilmente, con un talento da narratore. Non si tratta tanto di scrivere un romanzo, quanto di affascinare il lettore, o l'ascoltatore, con dei personaggi a cui ci si affeziona talmente tanto e che si impara a conoscere così profondamente che iniziamo a voler sapere anche se ha mangiato bene a colazione. E non prenderà una congestione con quell'acqua ghiacciata dopo aver ballato nel costume di Howie, la mascotte del Luna Park, per deliziare i bambini urlanti?
Un mistero da svelare traccia le linee guida della narrazione, eppure quello che ho apprezzato di più è l'evoluzione della percezione dell'amore del personaggio.
Le prime pagine si aprono con la scottatura ancora bruciante della prima delusione amorosa, perfino a distanza di anni, quando ormai il passato dovrebbe essere stato archiviato. Sì, probabile, ma il primo amore è pur sempre il primo, il più sciocco, il più appassionato, caratterizzato da una leggerezza che difficilmente si potrà trovare in quelli successivi. Così anche il nostro protagonista cerca di dimenticare il suo amore perduto, con rabbia, delusione, vuoto e incredulità, dedicandosi a verniciare cabine e oliare macchinari. Scoprirà che il primo amore non si dimentica, ma che si può amare in molti modi differenti una volta scoperto questo nuovo mondo di possibilità.

P.F. Aggiungo in calce che si tratta di una lettura davvero molto scorrevole, senza dubbio piacevole, e nient'affatto spettrale. Quindi sì, se volete conoscere King se troppe notti insonni questa potrebbe essere un'altra scelta giusta. Assieme a 22/11/'63

4 commenti:

  1. Ho letto questo libro un paio di anni fa in lingua originale e ricordo che mi piacque parecchio, nonostante ne avessi sentito parlare un po' male. Ho apprezzato anch'io che questa volta il fattore horror fosse solo al margine, seppur presente. Oltretutto ho trovato che la storia fosse estremamente risucchiante: non sono riuscita a mettere giù il libro finché non l'ho finito. King non sbaglia mai.

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    1. Esatto! Credo sia questo il vero talento di King, a prescindere dalla storia in sé, sa come trattenere il lettore nella storia, come inchiodarlo alla pagina. Sarà il Re per un motivo! :)

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    2. Sono contenta che siamo d'accordo! Comunque volevo informarti che ti ho nominata per il Liebster Award. Spero ti faccia piacere! >_>
      Se ti interessa, passa di qua: https://thehatequeen.blogspot.it/2016/05/se-cera-una-cosa-che-non-mi-aspettavo.html

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    3. *___* Ma grazie! Mi fa (OVVIAMENTE!) piacere. Ho letto un po' in giro del Liebster Award e la trovo un'ottima idea per creare una rete tra i blog letterari. Spero solo di avere il tempo di rispondere a tutto! (Periodo tesi, uno dei momenti più incasinati di uno studente universitario.)
      P.S. Visto che c'ero ho dato una lettura ad alcuni tuoi post e sì, mi piace il tuo blog "satanico"!

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